Una giornata di pioggia e di uccelli che sporcano le strade una ragazza di quindici anni che
scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l'ospedale. Lo stesso dove il padre
lavora come chirurgo. È lui che racconta l'accerchiamento terribile e minuzioso del destino. Il
padre in attesa immobile nella sua casacca verde in un salotto attiguo alla sala operatoria.
E in questa attesa gelata dal terrore di un evento estremo quest'uomo che da anni sembra
essersi accomodato nella sua quieta esistenza di stimato professionista di tiepido marito di
una brillante giornalista di padre distratto di un'adolescente come tante è di colpo messo a
nudo scorticato costretto a raccontarsi una verità straniata e violenta. Parla a sua figlia
Angela parla a se stesso. Rivela un segreto doloroso che sembrava sbiadito dal tempo e che
invece torna vivido lancinante di luoghi di odori di oscuri richiami. Con precisione
chirurgica Timoteo rivela ora alla figlia gli scompensi della sua vita del suo cuore in un
viaggio all'indietro nelle stazioni interiori di una passione amorosa che lo ha trascinato
lontano dalla propria identità borghese verso un altro se stesso disarmato e osceno.