Da bambino la madre picchiava il piccolo Zlatan con un cucchiaio di legno rompendoglielo in
testa. Lui si consolava rubando biciclette e lasciando a bocca aperta i ragazzi più grandi con
il pallone tra i piedi. All'Ajax lo accusarono di aver causato di proposito l'infortunio di un
compagno che gli toglieva spazio. Nell'agosto del 2006 scandalizzò l'Italia lasciando la
Juventus per l'Inter in piena Calciopoli. Tre anni e altrettanti scudetti dopo volò verso la
squadra dei suoi sogni il Barcellona ma con Guardiola il rapporto non decollò. Dietro
l'angolo c'era l'ennesimo colpo di teatro e il ritorno a Milano stavolta con la maglia
rossonera... In Solo Dio può giudicarmi - dichiarazione tatuata sul suo fianco sinistro -
Zlatan Ibrahimovic racconta per la prima volta i suoi numeri fuori e dentro il campo gioie e
follie di una vita sempre sopra le righe.