'Esistono vari modi di strillare un libro magnifico. Ma solo un modo è giusto per I miei
stupidi intenti: leggetelo leggete questo romanzo in stato di grazia'. Marco Missiroli. Questa
è la lunga vita di una faina raccontata di suo pugno. Fra gli alberi dei boschi le colline
erbose le tane sotterranee e la campagna soggiogata dall'uomo si svela la storia di un
animale diverso da tutti. Archy nasce una notte d'inverno assieme ai suoi fratelli: alla madre
hanno ucciso il compagno e si ritrova a doverli crescere da sola. Gli animali in questo libro
parlano usano i piatti per il cibo stoviglie tavoli letti accendono fuochi ma il loro
mondo rimane una lotta per la sopravvivenza dura e spietata come d'altronde è la natura. Sono
mossi dalle necessità e dall'istinto il più forte domina e chi perde deve arrangiarsi. È
proprio intuendo la debolezza del figlio che la madre baratta Archy per una gallina e mezzo. Il
suo nuovo padrone si chiama Solomon ed è una vecchia volpe piena di segreti che vive in cima
a una collina. Questi cambiamenti sconvolgeranno la vita di Archy: gli amori rubati la
crudeltà quotidiana del vivere il tempo presente e quello passato si manifesteranno ai suoi
occhi con incredibile forza. Fra terrore e meraviglia con il passare implacabile delle
stagioni e il pungolo di nuovi desideri si schiuderanno fra le sue zampe misteri e segreti.
Archy sarà sempre meno animale un miracolo silenzioso fra le foreste un'anomalia. A
contraltare tra le pagine di questo libro il miracolo di una narrazione trascinante che
accompagna il lettore in una dimensione non più umana proprio quando lo pone di fronte alle
domande essenziali del nostro essere uomini e donne. I miei stupidi intenti è un romanzo
ambizioso e limpido ed è stato scritto da un ragazzo di soli venticinque anni. Come un segno
di speranza di futuro per chi vive di libri.