La scrittura italiana contemporanea non lette-raria si è oramai appropriata di strutture
linguistiche che la norma tradizionale confinerebbe al parlato e che effettivamente fino a
qualche decina d'anni fa appartenevano solo all'orale. Il fenomeno coinvolge tutti i livelli
linguistici: lessico morfologia sintassi punteggiatura testo. Ma al di là di questo suo
aspetto 'pan-strutturale' qual è la reale estensione del fenomeno? Quali le precise forme
della sua manifestazione e quale la sua ragion d'essere? Gli studi qui proposti si configurano
come un piccolo insieme di analisi di strutture linguistiche che possono essere considerate
come particolarmente rappresentative e adeguate a offrire un contributo alla comprensione
dell'assorbimento del parlato nella scrittura italiana odierna. Il loro taglio è volutamente
diverso in modo da individuare le molteplici sfaccettature del problema. Li accomuna la stessa
ipotesi di fondo: lo scritto si appropria di quelle strutture linguistiche orali che sono
provviste di una motivazione testuale vale a dire che portano iscritte nella loro forma
caratteristiche semantiche e informative che le rendono preziose per mettere in scena in modo
univoco e trasparente l'architettura del testo.