Il libro è composto di 300 pagine nelle quali la lingua latina è comparata in termini
storico-linguistici alla lingua sarda. Ogni elemento relativo alla fonetica fonologia
ortografia e sintassi è spiegato anche attraverso tabelle esplicative. In quest'opera sono
messe in rilievo le migliaia di corrispondenze tra il sardo e il latino che dimostrano in modo
scientifico e quindi inequivocabile che si tratta della stessa lingua. Ogni esempio relativo al
latino è preso da testi di autori antichi dei quali si indica a piè di pagina il titolo
dell'opera il capitolo o libro e il paragrafo. Molti studiosi della lingua latina hanno
affermato che i casi sono presi dalla lingua greca e che il sardo è la lingua che più di altre
si avvicina al latino ma nessuno di loro si è posto le cinque domande di rito: chi dove come
quando e perché? In questo libro l'autore da risposte esaudenti a questi cinque quesiti. Quello
che fino ad ora nessuno era riuscito a rilevare è il dato che la lingua latina era una lingua
standardizzata ovverosia costruita artificialmente. Insieme alla lettera latina V che ha la
doppia funzione di vocale e consonante esiste anche la lettera I che ugualmente svolge
funzione di vocale e consonante ma che non essendo mai stata rilevata dagli studiosi di
latino ha condizionato nel tempo la lettura dei testi latini. L'articolo latino sempre negato
dai grammatici moderni è stato individuato dall'autore e spiegato con decine di esempi
concreti. Infine nell'ultimo capitolo Bartolomeo Porcheddu spiega perché il latino e il sardo
sono lingue rimaste immutate nel tempo.