Quanto di quel che abbiamo vissuto da bambini ci rimane attaccato alla pelle? Ci si può salvare
dal male che abbiamo respirato crescendo? Rosa è nata nel quartiere San Nicola il più antico e
malfamato di Bari un affollarsi di case bianche solcate da vichi stretti che corrono verso il
mare un posto dove la violenza ti veniva cucita addosso non appena venivi al mondo. E a
insegnarla a lei e ai suoi fratelli è stato il padre soprannominato da tutti Faccia d'angelo
per la finezza dei lineamenti il portamento elegante e i denti bianchissimi tanto quanto nera
¿ 'gniera gniera' come un pozzo profondo ¿ aveva l'anima. Faccia d'angelo ha riversato sui
figli e soprattutto sulla moglie ¿ una donna orgogliosa ma fragilissima consumata dall'amore e
dal desiderio che la tenevano legata a lui ¿ la sua furia cieca l'altalena dei suoi umori
tutte le sue menzogne e tradimenti. Ma Rosa è convinta di essersi salvata: ha incontrato Marco
ha creduto di riconoscere in lui un profugo come lei è fuggita a Roma con lui ha persino
storpiato il proprio nome. Oggi però mentre il suo matrimonio sta naufragando riceve la
telefonata più difficile quella davanti alla quale non può più sottrarsi alla memoria. Ed è
costretta ad affrontare il viaggio a ritroso verso la sua terra e la sua adolescenza alla
ricerca delle radici dell'odio per il padre ma anche di quelle del desiderio scoperto
attraverso l'amicizia proibita con una prostituta e l'attrazione segreta per un uomo più
grande. E ancora alla ricerca del coraggio per liberarsi finalmente da un'eredità oscura e
difficilissima da estirpare. Rosa Ventrella ha scritto un romanzo coraggioso animato dalla
volontà di smascherare la violenza che affonda le sue radici dure e nodose come quelle degli
olivi nella storia di tante famiglie. Ma con la sua lingua capace di dolcezza e ferocia ha
saputo mettere in scena a ogni pagina l'istinto vitale la capacità di perdonare e rinascere.