'L'invenzione occasionale' è composta da cinquantuno frammenti eterogenei di esperienze e di
poetica di intuizioni e di autobiografia. I titoli dei brevi testi modellano una mappa in
movimento definita di volta in volta dall'occhio del lettore. Attraversando soglie e frontiere
diverse rovesciando le stesse pertinenze di alto e basso ogni tessera apre varchi tra
contesti lontani devia dal solco per meglio segnarne la traccia. Ed ecco che il racconto
dell'insonnia porta all'urgenza di scrivere i puntini sospensivi alla viltà l'attrazione per
un attore all'autonomia dell'opera d'arte il trauma dei traslochi all'emancipazione delle
donne le piante alla smarginatura. La scrittura si definisce così come uno strumento
paradossale che afferma perentoriamente proprio quando sembra negare e divagare. Per incidere
le apparenze dello stereotipo per recuperare il vero occultato sotto la patina del verosimile
entra in scena un punto di vista nomade al tempo stesso vicino e lontano dalla nostra vita
quotidiana. Scavare andare in profondità sotto questa superficie significa in particolare
ripensare l'immaginario femminile come uno splendido graffito ancora parzialmente sepolto.
Oltre il denso strato dell'immaginario neo-patriarcale della retorica dell'emancipazione o dei
buoni sentimenti: da lì si sprigiona 'L'invenzione occasionale'. (Tiziana de Rogatis)