L'oggetto di questo saggio sulla Seconda Guerra Mondiale e sulla Resistenza armata in Italia è
il racconto che viene inventato per narrare gli eventi passati o la memoria selettiva. Si
tratta di uno studio su storia e memoria e sul modo in cui funzionano e sono trasmesse.
Basandosi sull'analisi di fonti disparate come le riviste storiche divulgative le immagini
fotografiche e documenti alleati e tedeschi esso osserva le discrepanze tra i fatti (storia) e
la loro narrazione (memoria). Inoltre studia come sono narrati i fatti come si ricorda e si
dimentica chi è il narratore (testimoni seconda generazione collettività) e come ciò
influisce sul racconto tramandato. Il testo tenta di capire se c'è una ragione per la forma
narrativa scelta e quale potrebbe essere. Prendendo spunto dal funzionamento psicologico della
memoria individuale esso osserva la memoria collettiva e come nel dopoguerra l'Italia
narrandosi sceglie o inventa una memoria che le dia una nuova identità.