Questo volume presenta una raccolta di saggi sul tema della fortuna dell'antico nella cultura
umanistica veneta della Rinascenza. La prima parte del libro è dedicata ad un'importante
espressione del culto tributato al mondo classico il collezionismo di antichità che ebbe
manifestazioni di primo piano a Venezia e nel Veneto. La trattazione si sofferma su alcuni casi
esemplificativi come la raccolta di Pietro Bembo il lapidario creato dalla famiglia Maggi da
Bassano la bottega dello scultore padovano Agostino Zoppo inseriti in una prospettiva più
ampia nell'intento di evidenziare i molteplici risvolti storici del fenomeno e restituire lo
spaccato di un ambiente multiforme e complesso. Nella seconda parte del volume l'attenzione si
concentra su alcune tracce di continuità dell'antico che segnano il percorso della tradizione
classica nel Veneto. Il revival del mito di Tito Livio le prime manifestazioni di un interesse
numismatico nella Verona del Trecento la fortuna di monumenti come la Colonna Traiana e i
Cavalli di San Marco il ciclo di affreschi con antichi eroi romani nella Sala dei Giganti a
Padova sono oggetto di un'analisi che mira a contestualizzare storicamente il significato e la
funzione di idee e immagini schemi e temi del patrimonio classico nel pensiero e nell'arte del
Rinascimento veneto.