Nel libro si presentano le costruzioni verbo+locativo che in area romanza sebbene messe al
margine dalle lingue standard sono diffuse in varietà poco regolate come le lingue antiche
le varietà substandard e dialettali. L'italiano parlato registra un buon numero di queste
costruzioni soprattutto con verbi di movimento e con un significato direzionale e
composizionale mentre solo pochi casi hanno significato aspettuale non composizionale. Questo
invece si trova spesso nelle costruzioni dei dialetti dell'Italia settentrionale. Da questi in
particolare dai dialetti trentini parlati vicino al confine austriaco vengono prese circa
seicento costruzioni elencate in un glossario. L'analisi attenta al confronto con le analoghe
costruzioni tedesche mostra che nelle varietà romanze il fenomeno è il risultato di uno
sviluppo indipendente che richiede nella sua fase finale l'espressione entro la flessione
verbale di una marca della direzione nello spazio (per gli argomenti) e nel tempo (per
l'aspetto). L'ipotesi è coerente con l'esistenza di altre marche esplicite richieste dalla
flessione degli stessi dialetti come quella di accordo con il soggetto e di caso dativo per
l'oggetto indiretto.