Storie vere di donne che di propria iniziativa hanno dato vita ad una tipologia di attività
fornendo un contributo economico culturale o sociale alla società. «In questo libro ho voluto
inserire anche una parte statistica e una oserei dire di denuncia in merito alla situazione
che si trovano a gestire le donne che mettono su un'attività economica ma anche i motivi per i
quali in molte sono costrette a rinunciare - aggiunge lo scrittore -. Voglio sottolineare che
la donna italiana che decide di avviare un'attività imprenditoriale possiede un livello di
istruzione alto e superiore a quello dell'uomo imprenditore. Raggiungono una percentuale vicino
al 21 percento le donne con una laurea gli uomini laureati che fanno impresa si attestano
intorno al 16%. Nelle pagine del mio libro emerge anche tra le altre la particolarità di una
presenza femminile nelle giovani società innovative addirittura minore che nelle aziende.
Eppure studi e ricerche internazionali dimostrano la correlazione positiva delle performance
aziendali con leadership femminile sia nelle start up sia nelle aziende tradizionali. È noto
che le start up fondate anche da donne hanno maggiore probabilità di attrarre investimenti
rispetto a quelle costituite da soli uomini». L'aumento della partecipazione delle donne al
mercato del lavoro ha un forte impatto positivo sull'economia soprattutto a fronte di una
riduzione della forza lavoro e di una carenza di competenze. Per la Commissione europea è un
mezzo che consente alle donne di plasmare la loro vita svolgere un ruolo nella vita pubblica
ed essere economicamente indipendenti.