Io la sognavo una vita così. Una vita in cui poter girare per l'Asia per mesi per poi
svegliarmi una mattina a Bali e decidere su due piedi di voler tornare in Europa. Passare un
paio di giorni a Bangkok per mangiare pad thai e salutare l'Oriente. Andare a trovare mia nonna
a Torino poi salire a bordo della mia casa su ruote e ripartire. E alla prima sera on the road
guardando le stelle discutere con la mia anima gemella della prossima meta. Oppure viaggiare e
basta senza meta inseguendo solo ed esclusivamente le coordinate della felicità . Sognavo di
poter fare della stanza di una guest-house o della hall di un aeroporto il mio ufficio e del
mondo intero la mia casa. Poter lavorare in remoto da qualsiasi punto del pianeta e guadagnarmi
da vivere facendo ciò che più amo. La sognavo una vita così: libera. E vi dico la verità da
qualche parte tra la testa e il cuore sentivo di potercela fare per davvero fin dal primo
giorno. Forse è quello che ha fatto la differenza: crederci. Crederci sempre.