È il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia
di altri bambini meridionali attraverserà l'intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una
famiglia del Nord un'iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria
dopo l'ultimo conflitto. Con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei
vicoli Amerigo ci mostra un'Italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la
prima volta. E ci affida la storia commovente di una separazione. Quel dolore originario cui
non ci si può sottrarre perché non c'è altro modo per crescere.