Il mare è agitato e le bandiere rosse sventolano sulla spiaggia. Il piccolo Michele ha corso a
perdifiato per tornare presto da scuola ma quando apre la porta della sua casa nella piccola
stazione di Miniera di Mare trova sua madre di fronte a una valigia aperta. Fra le mani tiene
il diario segreto di Michele un quaderno rosso con la copertina un po' ammaccata. Con gli
occhi pieni di tristezza la donna chiede a suo figlio di poter tenere quel diario. Lo ripone
nella valigia promettendo di restituirlo. Poi sale sul treno in partenza dalla banchina. Sono
passati vent'anni da allora. Michele vive ancora nella piccola casa dentro la stazione
ferroviaria. Addosso la divisa di capostazione di suo padre. Negli occhi una tristezza
assoluta profonda e lontana. Perché sua madre non è mai più tornata. Michele vuole stare solo
con l'unica compagnia degli oggetti smarriti che ritrova ogni giorno nell'unico treno che passa
da Miniera di Mare. Perché gli oggetti non se ne vanno mantengono le promesse non ti
abbandonano. Finché un giorno sullo stesso treno che aveva portato via sua madre Michele
ritrova il suo diario incastrato tra due sedili. Non sa come sia possibile ma sente che è sua
madre che l'ha lasciato lì. Per lui. Ora c'è solo una persona che può aiutarlo: Elena una
ragazza folle e imprevedibile come la vita che lo spinge a salire su quel treno e ad andare a
cercare la verità. E forse anche una cura per il suo cuore smarrito.