Walter Galati impiegato dell'INPS meticoloso e senza speranza di carriera è sfruttato dai
colleghi d'ufficio nullafacenti e corrotti (sono detti la Banda dei Quattro e maneggiano
malversazioni per somme enormi) e in famiglia è sottomesso alle pretese della moglie Stefania.
Sembrerebbe in tutto e per tutto uno sconfitto dalla vita. Ma nasconde un segreto una seconda
esistenza talmente ben organizzata che nessuno sospetta nulla. Walter è infatti abilissimo
killer. Gli incarichi estremamente lucrosi gli vengono impartiti da una invisibile Agenzia.
Ma adesso si sente a fine carriera e si chiede tra il serio e il faceto se i killer vanno in
pensione. Gli arriva un'ultima commissione una strana eliminazione da sbrigare nell'isola di
Procida ai danni di un innocuo residente. Per paranoia o preveggenza fiuta una trappola da
parte della fantomatica Agenzia. E da qui comincia una ragnatela di trame che si incrociano e
si accavallano di continuo delle quali non si capisce come e se si comporranno in una: la
missione a Procida la morte dei gigolò della moglie Stefania una serie di efferate uccisioni
di cani l'indagine ad alto rischio dell'ispettrice ministeriale Marta Coppo contro la Banda
dei Quattro l'inchiesta poliziesca del commissario Mossi e ancora il panico che monta a causa
di misteriosi delitti una guerra di 'ndrangheta e un gigantesco business a luci rosse.
Intanto a Treviso teatro della vicenda piove senza sosta i fiumi esondano una catastrofe
ecologica e il diluvio diventa nelle omelie ricorrenti del parroco Don Carlo Zanobin il
«Diluvio»: omicidi e disastri costituiscono un anticipo di Apocalisse. Ma le sue parole
ripetute sono profezia o un commento ai fatti? Le avventure del mimetico e iperbolico Walter
Galati sono sempre imprevedibili e piene di colpi di scena improvvisi come un feuilleton
ottocentesco o come la parodia dell'odierno romanzo criminale. Sullo sfondo il paesaggio
sociale è grottesco e le situazioni illustrano i luoghi comuni ridicoli le assurde credulità
sacre e profane le ipocrite distinzioni di bene e male con il sorriso amarissimo che in tutti
i suoi libri Francesco Recami rivolge all'attualità.